Slow Wine 2023: la presentazione di Bergamo

Eravamo una quarantina giovedì 24 novembre, ospitati con la consueta cordiale e amichevole accoglienza dalla famiglia Agnelli in SAPS.

Una conviviale scandita dai vini premiati dalla guida con i quali lo chef Tommaso Spagnolo, sempre disponibile e creativo, ha costruito un menu curioso, ricco di verdure stagionali.  Dopo i saluti e i ringraziamenti di rito, Enrico Radicchi, responsabile SlowFood per l’area Educazione, Orti e scuole, ci ha illustrato il progetto pane. Il fine è presto detto: educare le nuove generazioni, stiamo infatti parlando delle scuole primarie, ad una riscoperta delle radici locali. Ridurre la percentuale delle importazioni di grano estero, ridurre gli sprechi di pane nelle mense scolastiche, favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese bergamasche: un impegno notevole, ma fattibile. Non dimentichiamo che se coinvolti direttamente i bambini possono essere davvero attori di un positivo e benefico cambiamento, la cui ricaduta diventa salutare e proficua per tutti.

La cena si apre con una carota arrostita, avvolta nella catalogna accompagnata da una salsa di alici cui mancava forse un po’ di spinta in più. Interessante il cavolfiore arrostito con mela annurca, olive e arachidi. Le lumache in crema di porri con melagrana e topinambur: un bel piatto che si può cercare di riproporre anche a casa. Ottima la pasta con crema di ceci pecorino e mandarino; una proposta equilibrata sia dal punto di vista nutrizionale che dall’armonia dei sapori. Rafano e cavolo cappuccio sono stati un buon contrasto alla dolcezza della coppa di suino dei Nebrodi, leggero il bonet con cachi e nocciole.

Nel corso della cena non sono mancati spunti di riflessione sui tappi di sughero, una materia prima la cui qualità nel corso dei decenni è sempre più difficile da mantenere; tappi a vite o di materiali diversi quali i derivati dalla canna da zucchero possono essere la soluzione per garantire al lavoro del produttore un valore costante nel tempo.

I ragazzi di Ipsar San Pellegrino bravi e puntuali nel servizio.

LA NUOVA GUIDA SLOWFOOD ALLE OSTERIE D’ITALIA 2022

La condivisione di un pasto è sempre stato il momento che segna decisioni, scambi e annunci; non poteva certo sottrarsi a questa storica abitudine la Guida SlowFood delle Osterie d’Italia 2022. Alla SAPS di Lallio, ospiti della sempre speciale famiglia Agnelli, dopo un gradevolissimo aperitivo all’interno del Museo, quattro cuochi di altrettanti locali inseriti in guida ci hanno viziato con le personali proposte, piatti rappresentativi del loro lavoro. Si comincia con Paola Rovelli di Ristorobie ai Piani dell’Avaro (Cusio, BG), un locale che ha fatto della cucina e delle erbe di montagna un uso sapiente e creativo; sua la Zuppetta di grano saraceno con porcini e Rocher di cinghiale. Da Albavilla (CO), Crott dal Murnee, ci arriva invece una originale versione dei pizzoccheri, questa volta passati al torchio come fossero una pasta all’uovo. Con Alessandra di Hostaria Viola di Castiglione delle Stiviere (MN) un manzo all’olio particolare accompagnato da una purea che alla cremosità aggiunge ingredienti che non possono essere svelati. Si chiude passando per Gussago (BS) e l’Antica Trattoria Piè del Dos ci regala un ricco tortino con zucca, castagne, amaretto e crema pasticcera allo zafferano. I ragazzi dell’Alberghiero di San Pellegrino a servire, inquadrati e guidati da Claudio Parimbelli, grande professionista di sala prima ancora che colonna dell’istituto. Questo per ciò che concerne la tavola: la presentazione ufficiale della Guida, redatta con il coordinamento di Signoroni e l’instancabile lavoro di selezione di Silvia Tropea Montagnosi, ha coinvolto parte del direttivo di SlowFood e Silvio Magni, come sempre grande regista della giornata. La Lombardia ha ben 90 diversi locali selezionati tra i 120 inizialmente presi in considerazione, tutti rigorosamente visitati più volte. Per la nostra regione, in particolare, sono state accolte nuove realtà, soprattutto quelle che possono vantare un legame attento con l’ambiente e i prodotti del luogo dove operano.

E.M.