Finalisti Chef e Pizza selezionati e pronti per affrontare le finali di Emergente che si terranno nel 2026, in un bel confronto che vede i concorrenti mettersi in gioco, all’insegna della collaborazione tra colleghi e della sana competizione alla pari. Tutti dividono il medesimo spazio, usano gli stessi ingredienti e giocano fuori casa.
Far parte della giuria è sempre interessante, non solo per l’importanza di questa manifestazione che Lorenza Vitali e Luigi Cremona hanno ideato anni fa; è un modo per comprendere a che punto è il futuro della ristorazione attraverso la ricerca e il lavoro di giovani cuochi e pizzaioli.
Iniziamo dalla cucina. I partecipanti, massimo 30 anni, provengono tutti da realtà consolidate, locali importanti e di livello dove hanno potuto affinare le loro abilità, imparando molto e misurandosi con menu e clientela di un certo livello. Ciò ha sicuramente favorito una certa ‘mano’ tecnica che ha dato valore alle preparazioni, anche se talvolta gli equilibri erano spinti al limite. Personalmente ho trovato una maggiore capacità di trattare un pesce come la ricciola, ingrediente obbligato (The King Fish Company)con rapide cotture o addirittura veloci scottature, in modo da preservarne freschezza.
Questi i finalisti che nel 2026 si scontreranno con i loro colleghi di centro sud: Lorenzo Colzani – Villa Lario Resort a Mandello, Lorenzo Guarrera – Hosteria La Cave Cantù a Casteggio, Selman Manarkolli – Restaurant Leschar a Zurigo, Matteo Sanvito – Borgia Milano a Milano.




Dieci i finalisti nord per EmergentePizza, quasi tutti lombardi, tra i quali sono ‘passati’: Francesca Cavioni – Pizza Shambò a Milano, Vincenzo D’Aniello – 13 Pizzeria ad Alzate Brianza, Antonio Fusco – Sublime a Milano, Alessandro Raffaele – Le Cinque Stelle – Vercelli.
Qui l’età massima per partecipare era di 35 anni, alcuni dei concorrenti sono già titolari di locali e pizzerie, tutti del mestiere, quindi. La prima prova era relativa alla pizza per definizione, la Margherita; in questo caso gli impasti erano stati preparati in precedenza. A mio giudizio i concorrenti si sono espressi al meglio durante la seconda giornata di gara dedicata alla pizza creativa con alcuni elementi fissi, le farine di Agugiaro & Figna Molini, i latticini di Caseificio Artigiana, pomodori di Casa Marrazzo, altre farine Le 5 Stagioni, salumi di Levoni. Avendo preparato in loco gli impasti e preso maggior dimestichezza anche con i forni Valoriani, i risultati sono stati di gran lunga superiori per cottura e per gusto, ricordando sempre che Less is More, anche in cucina.



