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Anatra non significa solo foie gras (esiste anche quello) o la famosa ricetta “all’arancia”,  per fortuna.

La sua carne appartiene alla categoria delle carni magre, è ricca di proteine con un medio apporto energetico e, se cucinata a dovere, può essere adatta anche a diete restrittive, a patto che si eviti di mangiarne la pelle.

Normalmente non necessiterebbe di aggiunta di altri grassi (basterebbe la pelle), ma dato che l’ho acquistata nella GDO, con questa ricetta volevo aggiungere maggiore sapore. Vi racconto come le ho preparate.

Cosa serve

  • Una o due cosce di anatra (una per persona)
  • 2 o 3 etti di lardo o pancetta tagliato non troppo sottile
  • Una nocciolina di burro
  • Un cipollotto fresco
  • Vino bianco
  • Aromi che preferite

Come si fa

Scegliete se volete lasciare o togliere la pelle alle vostre cosce; io l’ho lasciata nella parte superiore, strofinate o cospargete  con i vostri aromi. Stendete il foglio di affettato sul tagliere, appoggiate una per una le cosce e, aiutandovi con il foglio, avvolgetele completamente lasciando libero solo l’osso. Legate come un normale arrosto.   

Usate un tegame basso e largo (io uso il coccio) e fate rosolare la nocetta di burro e cipolla. Aggiungete le cosce ben legate e fate rosolare per bene da tutti i lati. Una volta rosolate, continuate la cottura bagnando di vino bianco e fate sfumare fino a quando scompare l’odore di alcol, coprite con un coperchio e abbassate il fuoco al minimo.

Di tanto in tanto controllate la cottura rigirando le cosce e aggiungendo vino se serve. Calcolate circa due ore, due ore e mezza per portare a termine la cottura. Comunque anche qui vale la prova stecchino per controllare se esce del liquido.

Personalmente, se so che non servirò una lunga cottura come questa il giorno stesso, interrompo e riprendo il giorno seguente con l’ultima mezz’ora di fuoco. Scolate dal fondo di cottura e svestite le vostre cosce, lasciamo perdere la pelle che ci ingrassa, tagliate e servite.

Un’insalatina fresca o dei pomodorini buoni anche senza condimento e siete a posto.

I simboli che trovate alla fine di ogni ricetta: sale e pepe rappresentano la difficoltà, la clessidra il tempo richiesto per la preparazione e il salvadanaio indica il costo degli ingredienti.

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